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Acchiappanuvole

Autore : Luigi Falcone
Titolo : l’acchiappanuvole
Tecnica : acrilico 
Dimensioni : cm. 57 x 82

Pasquale Solano‎ a Poes’Art
24 luglio ·
E’ sempre un onore per il Sottoscritto, commentare dipinti di un certo livello e valore artistico. Non è la prima volta, che intervengo professionalmente parlando, nell’offrire un mio disinteressato giudizio, ai lavori dell’Illustrissimo Professore Luigi Falcone, il quale ancora una volta, ci offre una qualità figurativa, di elevato prestigio e rendimento, con questa sua opera dal titolo: L’Acchiappanuvole”- Già il titolo, è tutto un programma, che gradatamente, andremo a rivelare- Devo porgere a questo Artista Professionista, i miei complimenti, per il suo operato, anche se devo ammettere che con le sue opere, riesce a mettere in crisi, qualsiasi Critico e su questo, come vedremo, credo non non possano sorgere dubbi-
Innanzitutto il Titolo, l’Acchiappanuvole, rivela la predisposizione ad un progetto, o meglio ancora ad un’utopia, che probabilmente, non si concretizzerà mai, in quanto il sogno di un’Artista,viene circoscritto ad un contesto surreale, che nella realtà,non possiederà mai una solida base – Questo titolo,a cui e’ stato aggiunto successivamente il sottotitolo de: ” L‘Attesa”, e’ stato suggerito o tratto, da un testo di una famosa canzone del compianto Cantautore genovese Luigi Tenco- Quindi,” L’acchiappanuvole, non e’ altro che una tendenza ad un sogno, che probabilmente non si realizzerà mai. Infatti una nuvola, se andiamo vedendo, non e’ un corpo fisico tangibile- Luigi Falcone, per realizzare l’opera, certamente si e’ ispirato, alle classiche fonti elleniche, cioè è andato a rispolverare , l’antica arte greca, procedendo però, con un concetto metafisico- Se ricorderete bene e chi ha studiato Arte lo sa,in molte statue, scolpite nell’antichità, come Venere, l’Artista esecutore dell’opera, difficilmente raffigurava le pupille, dando così l’impressione, che fosse un corpo scleroticamente unico e di conseguenza, veniva celata l’identità vera e propria della modella o la Persona, alla quale si avrebbe potuto fare un’allusione. Naturalmente non tutte le statue rispondono a questa voluta anomalia. Il Professor Luigi Falcone invece, proprio in riferimento ai temi classici, osserva questa prassi e con un’eccellente figurativo , identifica un soggetto femminile, che rappresenta una Musa, cioè l’Arte. Chissà quante volte, Voi Artisti del colore, rivolgendovi ad una bella donna, per omaggiare la sua bellezza, le avete proposto frasi del tipo: ” Sei la Mia Musa ispiratrice! “- Le muse,nell’antichità e precisamente nella religione greca,erano 7 anche se poi ne furono aggiunte altre due. Erano belle d’aspetto e considerate Divinità, in quanto Figlie di Zeus( Giove presso i Latini). La Mitologia narra che fossero guidate da Apollo ,Dio del sole, di cui guidava il carro ( Ricorderete l’Aurora di Guido Reni), Divinita’ maschile di bell’aspetto), considerato anche Dio della musica, della poesia, della medicina, della profezia e di tutte le forme d’arte- La mitologia ellenica paragonò la sua bellezza, a quella della Dea Afrodite ( Venere per i Romani) e naturalmente qualcuno sostenne che oltre ad essere la Dea della bellezza e del desiderio, proteggeva anche l’Arte, con i suoi Rappresentanti- Quindi, il bellissimo soggetto femminile raffigurato, nel dipinto di “Falcone”, potrebbe essere proprio Lei. La dolcezza dei tratti somatici, espressi tramite le sapienti pennellate del Nostro bravo Artista, conferiscono al Soggetto una semplicità assoluta, coronata da una magnifica femminilità- Le grechine, visibili sotto il busto, oltre ad abbellire la situazione, hanno il compito di rivelare uno stile tardo-ellenico, che poi venne tradotto ed applicato sui templi, sui capitelli e in molte colonne, fino ad evolversi nell’arte Latina ed etrusca- All’altezza del viso di questa fantastica Modella, una figura orizzontale umana, viene collocata nella zona, che noi chiamiamo mente, ossia il pensiero, cioè il dominante raziocinio- Infatti in questa sede ,viene formulato un progetto e la figura dalle sembianze umane, appena descritta, non e’ altro che l’ispirazione – Le tonalità proposte dal nostro Autore, vanno a formulare un contesto di paradiso primordiale, ossia l’eden adamitico, descritto nella Genesi biblica, prima che avvenisse quella disubbidienza, che rese schiavo del male,tutto il genere umano e che cambiò le sorti del mondo- La natura, si risveglia in una primavera primordiale, dove la vegetazione si pronuncia in tutta la sua magnificenza- Un mare cristallino, sembra sostenere l’intera scenografia, mentre l’acqua gorgheggia con il suo naturale canto, da una fontana a due piani, per poi originare un piccolo rio. Alcuni capitelli, o brevi colonnine, sostengono vasi che manifestano la bellezza di piantine rigogliose, tendenti a vivacizzare e profumare l’ambiente, anche se effettivamente non esiste un reale bisogno- Una traiettoria composta da pietre, riesce a formare un breve percorso, che però, a metà cammino, viene interrotta. Questa via,rappresenta il desiderio o percorso di ogni Artista, che nella maggior parte dei casi, non trova una via d’uscita alle proprie esigenze ( Qui entra in gioco “ L’Acchiappanuvole” )- Anche la creatura disposta orizzontalmente, che noi amiamo definire ispirazione, tenta di afferrare con la manina, una campitura, contenuta in una nuvola,ma non potrà mai farlo,in quanto e’ un Essere spirituale, mentre la nuvola e’ un effetto fisico- Naturalmente in questo caso, non esiste un rapporto tra una fonte spirituale ( la creatura) ed un effetto atmosferico di evaporazione ( la nuvola)- Gli archi, con qualche aspetto deformato, vengono sostenuti da vacillanti e quasi assenti sostegni ,che non osservano determinate regole, riducendosi inoltre, all’elementare e nudo mattone, che sembra riportare alla realtà, annullando quel fantastico sogno costruito dalla fantasia, dal sapore tipicamente metafisico, anche se mancano quelle prolungate ombre scure descritte, nello stile di De Chirico- Quello che ha maggiormente suscitato il mio interesse, in questo dipinto, è la figura del cavallino, visibile sulla base destra, della zona centrale. Se ingrandirete il punto, vi apparirà un’elegante figura equina , lanciata in una gentile galoppata, che da’ l’impressione quasi di una danza. Perché l’animale, viene rappresentato solo a metà e non invece nella figura intera? Semplicemente,perché in arte,il cavallo e’ un simbolo di libertà,c he nel nostro caso viene troncata, spezzata, nel suo primitivo progetto e l’Acchiappanuvole, continuerà eternamente la rincorsa ad un sogno,che non potrà mai essere realizzato- In questa figura, pur garantendo un tracciato reale del cavallino, il nostro Autore, ha voluto creare un effetto di trasparenza, poiché un sogno, e’ solo illusione e nell’attivita’ onirica, tendiamo a concretizzarne tanti- Concludo questo mio giudizio, affermando che oltre a lacune metafisiche, in questo meraviglioso figurativo, emerge anche un senso di romanticismo cromatico. Infatti e’ piacevole ammirare questi elementi, che corposamente, danno vita’a garbate campiture, dove esiste un graduale rapporto d’immagine, con tonalità sapientemente dosate,ed in stretta armonia tra loro-Per Romanticismo non deve essere inteso il senso letterale del termine, come si allude per esempio al famoso “ Il Bacio” di Hayez, in quanto la storia dell’arte ci informa, che questa corrente può essere raffigurata, anche in una paesaggistica,proprio come nel nostro caso- Credo che pure un Profano dell’arte, Potrebbe essere affascinato ed ammaliato,dalla bellezza di questo dipinto: 110 e lode-
Grazie per avermi letto :
Pasquale Solano-

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Autore : Luigi Falcone Titolo : l’acchiappanuvole Tecnica : acrilico Dimensioni : cm. 57 x 82

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